9° Convegno Internazionale “Tall Buildings”, Milano

Il 25 giugno abbiamo partecipato come sponsor alla nona edizione del Convegno “Tall Buildings”, patrocinato da Council on Tall Building and Urban Habitat (CTBUH).

Secondo Aldo Norsa, già professore ordinario dell’Università Iuav di Venezia:

“Una tematica “trasversale” emersa è il contributo degli edifici al rinnovamento delle città favorendo la rigenerazione delle aree abitate più dense e problematiche. I problemi sono molteplici perché si diffondono forme di contaminazione  in cui convivono agglomerati urbani sterminati e architetture che salgono in altezza, non si integrano con l’ambiente, non si rapportano le une con le altre. Invece, per sviluppare una relazione fra morfologia urbana e tipologia edilizia (high-rise) è possibile conferire a quest’ultima un valore iconico con una qualità aggiunta d’inserimento. Quindi, per rapportarsi al contesto con forme architettoniche meno autoreferenziali che colgono le differenze dei luoghi per coniugare il moderno sapere tecnico attraverso un cambio funzionale e tipologico che risolve ogni tipo di problemi complessi. In sostanza il costruire in altezza si rafforza come paradigma della modernità, stimolante per i tre attributi che più lo caratterizzano: efficacia/efficienza, rapporto con la mobilità, non spreco di suolo.

Tra le considerazioni che fanno più riflettere, sviluppate all’Università Iuav di Venezia in collaborazione con il CTBUH, vi è la “sfida del tempo”, perché la corsa all’altezza (molto più frenetica nei Paesi emergenti) fa emergere con prepotenza la problematica della demolizione. Da uno studio del CTBUH sul centinaio di edifici alti demoliti sinora nel mondo si evidenzia che solo due lo sono stati per obsolescenza delle strutture mentre la causa principale è la fatiscenza, soprattutto funzionale. […] Infine, nei nove convegni “Tall Buildings” a completamento della progettazione architettonica si affrontano aspetti tecnologici specifici tra cui la citata “sfida del tempo” è declinata in termini di analisi dei costi dell’intero ciclo di vita consapevoli che l’obsolescenza funzionale è molto più veloce di quella tecnologica e richiede soluzioni nelle quali l’architettura e l’ingegneria sono in stretto contatto”.