Main Façade
Allianz Tower

Questa curvatura verticale scissa nei 6 piani (curva globale) è accompagnata da una curvatura all’interno del singolo piano (curva locale).

La vetrocamera ad alte performance tecnologiche (trasmissione luminosa 56%-fattore solare 33%-riflessione luminosa esterna 17%, Ug= 0.7 W/m2K) è curvata con un raggio di 86m equivalente ad una freccia sull’arco pari a 22mm nei 3900mm di altezza di interpiano, mediante uno sviluppo a freddo (curvatura per flessione indotta sulla lastra piana, non a caldo, quindi senza l’utilizzo di forni di riscaldamento). Il risultato di questa naturale curvatura del vetro, realizzata direttamente negli stabilimenti Focchi spa, permette di ottenere da un vetro piano una larga curvatura impressa, libera da deformazioni locali o distorsioni visibili e con il vantaggio di bassi costi di produzione.

Allianz Tower

Lo sviluppo del processo di curvatura ha innescato una serie di test di laboratorio:

  • IFT Rosenheim (Austria): prove di permeabilità in varianza di pressione e temperatura,
  • DC laboratory (Belgio): adesione e stress tensionale,
  • Istituto Giordano (Italia): meccaniche e di tenuta, 
  • Focchi spa (Italia): deformazione sotto carico, per validare lo stato tensionale indotto nei giunti di silicone strutturale, nelle giunzioni in butile e nello scorrimento differenziale delle lastre vetrate, causato dalla curvatura impressa dalla messa in cellula in dima curva del vetro piano.
Arata Isozaki
Arata Isozaki
Arata Isozaki si laurea presso l'Università di Tokyo nel 1954 e studia con Kenzo Tange. Nel 1963 fonda Arata Isozaki Atelier, oggi Arata Isozaki & Associates. Membro della giuria del Pritzker Prize 1979-1984, Isozaki ha ricevuto riconoscimenti internazionali per le sue opere che sono state costruite in tutto il mondo. Tra i suoi progetti più importanti sono: il Museo d'Arte Moderna di Gunma (1978), il Museum of Contemporary Art di Los Angeles (1986), il Soho Guggenheim Museum di New York (1992), la Kyoto Concert Hall (1995), e l’Olympic Sports Hall di Torino (2002).
Andrea Maffei
Andrea Maffei
La collaborazione tra Arata Isozaki (Oita, Giappone, 1931), illustre maestro giapponese, e Andrea Maffei (Modena, Italia, 1968), è iniziata nel 1997, quando l'architetto italiano si trasferisce a Tokyo per lavorare a fianco del maestro. Andrea Maffei è l’architetto responsabile per i progetti italiani di Isozaki, come ad esempio il Palahockey di Torino, costruito per le Olimpiadi invernali del 2006, la piscina olimpionica e il parco di Piazza d'Armi a Torino. Nel 2005 fonda lo studio Andrea Maffei Architects, con sede a Brera, Milano. Impegnato nel progetto per la nuova stazione ferroviaria di Bologna e per lo sviluppo CITYLIFE di Milano nell'area ex Fiera. Quest’ultimo progetto comprende una torre di 202 metri di altezza, la più alta d'Italia. Maffei è inoltre scrittore di testi di architettura e di articoli per diverse riviste di architettura.
Allianz Tower

Allianz Tower

Stupisce per la sua leggerezza e i suoi contenuti tecnologici: una glass architecture che rende più luminosa anche la città riflessa dalle sue facciate.

Project Specs

  • Location: Milano
  • General Contractor: Colombo Costruzioni
  • Cliente: CityLife Spa
  • Anno di completamento: 2015
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  • 14 diversi sistemi di facciata
  • Cinquanta piani per 209 metri di altezza
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  • Ph. Piermario Ruggeri
SEE ON STREETVIEW

Technology

Allianz Tower

L’involucro

L’edificio, con la sua semplicità fatta di canoni rigorosi e di forme slanciate, è in realtà costituito da un complesso di 14 tipologie di facciate diverse, che si connettono tra loro in maniera articolata.

La Main façade

L’involucro architettonico principale, essenzialmente ricoperto in vetro a tripla lastra in doppia camera, è caratterizzato dall’elegante forma slanciata che sviluppa il tema della “curva nella curva”, con le sue caratteristiche forme sinuose. La geometria, pur così semplice e sobria, è caratterizzata da una recondita complessità di forma e di raccordo tra le diverse facciate, che si uniscono nei 4 vertici dell’edificio a pianta rettangolare. 

Process

Un’ampia fase di progettazione (circa 35mila ore) ed ingegnerizzazione integrata (circa 50mila ore) ha condotto alla completa connessione funzionale di tutti i componenti.

Designed by

Arata Isozaki Architetto
Andrea Maffei Architetto

Live Project

Nell’aspirazione alla massima verticalità e alla tensione verso l’alto, risultava limitante scegliere una forma compiuta e conclusa ad una certa altezza.

Abbiamo preferito applicare il concetto di un sistema modulare che si possa ripetere all’infinito senza soluzione di continuità.

Il modulo prescelto si compone di 6 piani per uffici, con una pianta molto stretta e allungata di 24x61 metri. La scelta di queste proporzioni deriva dall’intenzione di creare un grande open space centrale con il core diviso alle due estremità.

Lo spazio potrà essere utilizzato in modo molto flessibile per uffici aperti oppure parzialmente o del tutto chiusi. Ne deriva un volume molto snello che accentua la verticalità e lo slancio verso l’alto. La facciata del modulo è composta da una serie di vele in vetro TGU di forma appena bombata verso l’esterno. La successione verticale dei moduli bombati crea una leggera sensazione di vibrazione del volume dell’edificio mentre sale verso l’alto.

Other Façade Systems

Low-rise

Il modulo ripetuto ogni 6 piani, ingloba un pannello di facciata ottenuto con l’inserimento di estrusi in alluminio a griglia per enfatizzare il restringimento della curva. La facciata principale consta di nr 40 cellule per fronte, dalle dimensioni tipiche di 1,5L x 3,9H, le cui ultime due per lato sono completamente esterne all’involucro ed agganciate ad una trave in spessore completamente a sbalzo rispetto alle solette cementizie. Tale facciata, essenzialmente ornamentale, non ha funzione di tenuta agli agenti atmosferici, ma risulta completamente a sbalzo e con la caratteristica di avere l’ultima cellula con conformazione a “C” vista l’assenza del montante terminale.

Panoramic lift cores

Sono costituiti da una facciata strutturale con applicazione di un vetro stratificato low-iron 1010.4 doppio indurito.
L’utilizzo di vetri a tenore di ferro controllato, gomme in polimero e silicone strutturale di colore grigio, unitamente a profili strutturali sia in acciaio ad alta resistenza che in alluminio dalle ridotte sagome strutturali, ha permesso di massimizzare la trasparenza escludendo, o quasi, la lettura del modulo a struttura.

Facciata ventilata

I lati corti della torre inframmezzati dalle facciate vengono ricoperti da una facciata ventilata che enfatizza l’altezza della torre, riproponendo una maglia dalla lettura orizzontale.
Un estruso di circa 200mm di sagoma e dalla lunghezza di 5,4m viene collocato in sequenza dal piano terra sino a quota +202m.
Il 24° piano tecnico, ed il 50° piano in copertura, sono caratterizzati da una facciata a cellule strutturali che incorpora una sequenza di pinne in vetro stratificato smaltato RAL7035, una trama verticale con 300mm di passo.

Pianoterra

Il piano terra scandito da un doppio volume, delimita una altezza di facciata pari a 8m realizzato con montanti strutturali costituiti da pinne vetrate low-iron stratificate con tecnologia
SentryGlas® a passo 1,5m dalla rimarchevole altezza di 8,4m. La tenuta agli agenti atmosferici è assicurata da un reticolo di montanti e traversi in alluminio e gomme dalla minima estensione per garantire la massima trasparenza.
Esternamente una trama di pinne strutturali in vetro lowiron stratificate con tecnologia SentryGlas® a passo 300mm, si integrano con un cielino aggettante rispetto al piano di facciata in raccordo con la facciata a vela del piano primo.