Daniel Libeskind è nato in Polonia, anche se è riconosciuto, dai suoi studi, come un architetto statunitense, da considerarsi uno dei maggiori esponenti del decostruttivismo nell’architettura americana. Nel 1960 consegue una borsa di studio messa in palio dall' American-Israel Cultural Foundation Fellowship, che gli permette di realizzare uno dei suoi più grandi sogni, trasferirsi nella grande mela, New York, dove si iscrive alla facoltà di architettura della Cooper Union for the Advancement of Science and Art. Conseguita la laurea nel 1970 Daniel Libeskind si trasferisce a Londra, sotto consiglio di Peter Eisenman, per specializzarsi nella Storia e Teoria dell’Architettura, presso la Essex University. Terminati gli studi comincia la sua carriera da insegnante spaziando in diverse università mondiali, infatti da Londra si sposta a New York, per poi ritornare in Europa, arrivando addirittura in Giappone. Nel 1985 si trasferisce a Milano, dove resta fino al 1989, fondando la Architecture Intermundium, laboratorio didattico sperimentale. Poi dopo quattro anni lascerà l'Italia per Los Angeles, accettando l’invito della Paul Getty Foundation a lavorare come Senior Scholar al Center for the Arts and the Humanities. Da qui ha inizio per Libeskind una brillante carriera fatta di continui successi, facendogli acquistare una fama a livello mondiale. Suo il progetto di quella che diventerà l’icona irrealizzata del decostruttivismo, il City Edge di Berlino, vincendo il primo premio per il concorso dell’ IBA City Edge Competition. Solo due anni più tardi Daniel Libeskind vince uno dei concorsi più ambiti dagl’architetti di fama mondiale, l’ampliamento del Museo Ebraico di Berlino, città dove si trasferisce e fonda il suo nuovo studio di progettazione, dando vita ad una serie interminabile di straordinari progetti. I progetti firmati Libeskind assumono prestigio anno dopo anno, infatti dall’adeguamento del museo Ebraico di Berlino è stato un susseguirsi di successi.